SABATO 16 GIUGNO: NEL DUBBIO FRIGGI!

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Domenica 10 Giugno: Le possibilità e i limiti delle lotte per l’ambiente

 

Le possibilità e i limiti delle lotte per l’ambiente

Il caso delle miniere d’oro in Grecia

Forse più di qualcuno ha sentito che anche in Grecia esiste un Eldorado. Forse i più hanno sentito o   hanno letto che le miniere d’oro nel Nord Est della Calcidica sono in funzione dai tempi dell’antichità e che farebbero parte della nostra “civiltà mineraria”o anche semplicemente della nostra civiltà in senso stretto.
Da una parte  il mito che esiste intorno all’oro  e dall’altra l’assillante evocazione della salvifica crescita economica, immobilizzano il pensiero della maggior parte delle persone le quali si abbandonano alle allucinazioni di tesori inenarrabili e di posate d’oro.

In tanti non si rendono conto o trascurano coscientemente che i 3.000 anni di “civiltà” e “cultura mineraria” non sono altro che una  storia di conquista, dominio, saccheggio e sfruttamento forzato.

Dal finanziamento delle orde di Alessandro Magno fino agli harem dorati dell’impero Ottomano, dalla legge marziale di fine anni ’90, sotto l’egida della multinazionale canadese TVX Gold, allo squadrismo operaio di importazione della Eldorado Gold Corporation, neoproprietaria delle miniere, il dilemma per gli indigeni locali era e rimane lo stesso:  Miniere o Morte ovvero Morte o Morte.

Dall’America Latina all’Australia, dall’Africa del Sud all’Africa Centrale e poi su fino ai Balcani, uno sporco filo di catastrofi ambientali irreversibili, che passa attraveso l’ingabbiamento e il ricatto socio-economico, unisce gli indigeni di tutto il mondo.

La lotta contro le miniere è lotta per la terra e la libertà.

 D O M E N I C A   1 0   G I U G N O

a l l e   o r e  1 8

I N C O N T R O

CON UN COMPAGNO GRECO

ATTIVO NELLE LOTTE CONTRO LA NOCIVITÀ

presso L’ORTO INSORTO

in Via degli Angeli 140, Quadraro Vecchio

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RICONOSCIMENTO PIANTE SPONTANEE

Venerdì 08 Giugno 2012 ore 19:30
c/o Orto Insorto, Via degli Angeli 140, Quadraro Vecchio

Insieme al Laboratorio Erboristico “Officine Naturali” del Forte Prenestino
faremo una passeggiata per scoprire le piante spontanee che popolano l’orto, i loro usi erboristici e mangerecci

 

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COMPLEANNO DELL’ORTO INSORTO – UN ANNO INSIEME

E’ passato più di un anno da quando, per i quartieri di Tor Pignattara, Vigne e Quadraro, cominciò a circolare l’idea di coltivare un orto, attratti dall’idea di recuperare e restituire al quartiere una zona verde dove, oltre a  rielaborare e valorizzare conoscenze agricole, le persone potessero semplicemente incontrarsi, mettere insieme i propri vissuti e sperimentare in modo diverso e consapevole la quotidianità.

      E così abbiamo notato quel pezzetto di terra, abbandonata da 30 anni e usato come discarica. Facendo un po’ di ricerche abbiamo scoperto essere proprietà dell’INPS, proprio quell’Ente a cui versiamo soldi col sudore per non avere nulla indietro. Abbiamo pensato che, come nella logica delle compensazioni edilizie, questo spazio potesse essere ideale per ricompensarci della luce, dell’aria e delle pensioni perdute e, fuor di ironia, ci siamo sentiti quasi in dovere di ripulire questo spazio e restituirlo al quartiere.

Abbiamo trascorso un anno bellissimo e siamo ancora insieme a lavorare e a combattere per questa area verde ridiventata di tutti.

      Durante questo anno abbiamo fatto molte cose, molte persone nuove si sono aggiunte, e armati di zappa abbiamo coltivato una buona parte dell’orto con due metodi di agricoltura naturale (biologica e sinergica)  ricavandone frutti e soddisfazioni. Ma prendendoci cura di quel pezzetto di terra ci siamo accorti delle nocività che ci affliggono, quelle su cui le istituzioni tacciono: abbiamo rilevato che nel terreno c’è un tasso di piombo superiore ai livelli di norma, probabilmente a causa di sversamenti di liquami e materiali tossici nel corso di questi 30 anni in cui l’incuria dell’INPS ha trasformato un pezzo del nostro quartiere in una discarica a cielo aperto. Nonostante ciò ci siamo rimboccati le maniche cercando soluzioni e continuando il lavoro ma, NON BASTANDO IL PIOMBO, È ARRIVATO ANCHE IL CEMENTO !!!

      Un giorno d’estate abbiamo visto arrivare le ruspe proprio davanti a noi, dall’altro lato di Via degli Angeli. Così abbiamo scoperto che sarebbe entrato in vigore di lì a poco il nuovo Piano Casa della regione Lazio, vera e proprio legalizzazione della speculazione edilizia col beneplacito di istituzioni e partiti tutti. Il nostro orizzonte e la nostra mobilitazione si sono quindi allargati a tutto il territorio del VI municipio, comprendendo anche altre problematiche relative alla riappropriazione del nostro esistente. Da ottobre siamo in presidio a Largo Perestrello dove abbiamo cercato di bloccare la costruzione abusiva di una palazzina di 7 piani, risultato dei soliti inciuci e dell’ingordigia di palazzinari e politicanti senza scrupoli che non hanno alcun interesse a salvaguardare e tutelare territori e abitanti.

      Questo Piano Casa, infatti, strombazzato dai giornali come la soluzione ai problemi abitativi della metropoli romana e come strumento di rilancio dell’edilizia, nasconde in verità l’ennesimo scempio ai danni dei territori: permette cambi di destinazione d’uso di immobili, aumenti di cubatura in adiacenza, deroghe al piano regolatore generale. Consente quindi di costruire ovunque, anche in parchi, zone agricole e zone protette (anche se vincolate da leggi nazionali).

      Nel nostro territorio, già al collasso del traffico e con una densità di popolazione incredibile (16.293 abitanti per km2, tra le maggiori al mondo), pensare di costruire ancora è INCONCEPIBILE, per non parlare poi della dotazione di verde pubblico che nel nostro municipio è pari ad un terzo del minimo di legge (ossia 3 mq a fronte dei 9 mq a residente previsti per legge). Nel vecchio piano regolatore il VI Municipio viene, infatti, classificato interamente come Periferia Consolidata, dove non bisogna costruire nuovi metri cubi di cemento ma recuperare, fare sostituzione edilizia, autorizzare demolizione e ricostruzione, non costruire nuovi edifici aumentando le cubature esistenti!

      Noi siamo convinti che l’emergenza abitativa, che pure è un problema urgente da affrontare, si risolva calmierando gli affitti e utilizzando le case sfitte (circa 245.000 a Roma nel 2009).

NON VOGLIANO NUOVE COLATE DI CEMENTO, VOGLIAMO PROTEGGERE DALLA SPECULAZIONE OGNI SPAZIO VERDE RIMASTO NEL NOSTRO QUARTIERE, GIÀ SOVRAFFOLLATO DA PALAZZONI E CON POCHISSIME ZONE VERDI COMUNI DA VIVERE LIBERAMENTE E GRATUITAMENTE.
E VOGLIAMO LOTTARE CONTRO OGNI ABUSO E SOPRUSO
PERPETRATO SULLA NOSTRA PELLE.

      L’Orto Insorto è vicino ai lavoratori e alle lavoratrici dei treni notte soppressi (RSI Italia SpA, Rail Service Italia, ex Wagons Lits), in lotta per difendere il proprio lavoro e la mobilità di noi tutte e tutti, in Cassa Integrazione straordinaria da 6 mesi (dopo 2 di ordinaria) e a tutt’oggi in occupazione della fabbrica di Via Umberto Partini a Roma.

      E sosteniamo anche chi sta difendendo la Val di Susa dalla costruzione del TAV, ennesimo scempio del territorio in cui viviamo, utile a far arricchire coloro che di noi e della terra fanno solo merce. 

SOSTENIAMO CHI LOTTA PER EVITARE CHE IL PROPRIO TERRITORIO VENGA STRAVOLTO E DEPREDATO DA CHI VEDE COME PRIMARIO SOLTANTO IL PROFITTO.
SOLO LA LOTTA PAGA
!!

PER CONTATTI:
blog:
http://ortoinsorto.noblogs.org/                       email: ortorpigna@gmail.com

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Primo Compleanno dell’ Orto Insorto

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In Solidarietà con la Valle che resiste

Luca resisti! !!

e lo diciamo anche ai compagni e alle compagne della Val Susa che lottano per la difesa dei loro territori attaccati da una speculazione senza precedenti, utile solo ai profitti di un’oligarchia di lobby tecniche ed economiche.
Stato, Imprese (Trenitalia) e Partiti, tutti allineati nel difendere i privilegi del Capitale e nel reprimere le lotte di chi si oppone. Noi siamo in Val di Susa, con voi nella lotta.
E siamo anche a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici dei treni notte soppressi – sempre da Trenitalia! – dalla torre della stazione di Milano alla fabbrica RSI di Roma, al 7° giorno di occupazione, in lotta per difendere il proprio lavoro e la mobilità di noi tutte e tutti.

Trasformiamo la crisi in conflitto e autorganizzazione in ogni territorio e lottiamo uniti contro la forsennata ricerca di profitti del Capitale in crisi, che calpesta vite e territori con la complicità di partiti e istituzioni.
Siamo vicini alle pratiche di lotta di occupazione e difesa della terra, dei fabbricati, delle case e sosteniamo apertamente chi, fisicamente e con azioni dirette, sottrae spazi alla speculazione: l’unico modo per contrastare imprese e palazzinari che in Italia e in ogni Regione, grazie ai vari progetti dalla TAV al Piano Casa, presto inonderanno le città, i paesi, le campagne, le montagne e le valli di opere inutili ed ulteriore cemento

Solo la lotta paga.

Orto Insorto, riappropriazione di terra urbana nel VI municipio – Roma

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Riappropriazione diretta.

L’Orto Insorto di Tor Pignattara e Quadraro è affianco ai lavoratori e alle lavoratrici dei treni notte soppressi, in lotta per difendere il proprio lavoro e la mobilità di noi tutte e tutti.

Maggiori informazioni si possono ottenere seguendo questo link: http://occuparsi.wordpress.com/

Siamo vicini alle pratiche di lotta di occupazione di terreni e fabbricati e sosteniamo  apertamente chi sottrae spazi alla speculazione edilizia che a Roma, grazie al “cambio di  destinazione d’uso” permesso dal Piano Casa della giunta Polverini, inonderà la nostra città di ulteriore cemento.

Dalla torre della stazione di Milano alla fabbrica RSI di Roma, da Portonaccio a  Torpignattara, lottiamo uniti contro la forsennata ricerca di profitti del Capitale in crisi, che  calpesta vite e territori con la complicità di partiti e istituzioni.
Trasformiamo la crisi in conflitto e autorganizzazione.

Solo la lotta paga.

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Roma, si apre voragine: evacuato edificio a Torpignattara

http://www.ilquotidianoitaliano.it/cronaca/2012/02/news/roma-si-apre-voragine-evacuato-edificio-a-torpignattara-136771.html/ 

 

(7 febbraio 2012) ROMA – Soltanto uno spavento per gli abitanti di via Tarcento, a Roma, dove un marciapiede ha ceduto formando una voragine di quattro metri. Il crollo è avvenuto stamattina nella zona Collatina del quartiere Torpignattara, a est del centro storico, forse per una perdita d’acqua. In attesa di capire le cause dell’incidente, sono trenta le famiglie evacuate dall’edificio adiacente, al civico 14.

 

La paura dei vigili del fuoco è che il palazzo di sei piani possa venir giù, collassando sul garage sottostante rimasto scoperchiato. L’autorimessa, ora visibile dalla strada sgombrata, è stata invasa da fango, detriti del marciapiede e ghiaccio che negli ultimi giorni si è accumulato dopo le copiose nevicate che hanno colpito la capitale. Non si esclude peraltro che il gelo abbia contribuito al disfacimento.

Il maltempo d’altronde dovrebbe far sentire i suoi effetti sulla metropoli anche dopo il suo passaggio. La città eterna è piena di buche sull’asfalto e irregolarità sui marciapiedi che potrebbero allargarsi pericolosamente quando il ghiaccio si scioglierà. Il sindaco Gianni Alemanno sta già predisponendo misure per controllare la tenuta delle maggiori arterie, così da evitare potenziali tragedie come quella sfiorata oggi.

L’improvvisa apertura di voragini non è un esclusiva romana, anzi, la maggior parte avviene nel napoletano. Proprio stanotte un auto è stata quasi inghiottita da uno smottamento di tre metri sulla statale sannitica che collega Napoli a Caserta, risparmiando per miracolo conducente e passeggeri, rimasti illesi. In mattinata l’asfalto ha invece ceduto nuovamente al Vomero, noto quartiere collinare partenopeo.

 

 
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VI Municipio: la logica del “cemento zero” contro la speculazione edilizia

 Da un’intervista pubblicata su Il Pane e le Rose
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o32211:e1

 La presa dei palazzinari sulla capitale è sempre più impressionante. Ora non ci si limita ad attaccare con forza zone con aree verdi non vincolate relativamente ampie, come è stato fatto grazie allo sciagurato Prg di Veltroni. La spinta attuale – incoraggiata dal Piano Casa targato Polverini – è quella di intervenire massicciamente anche in quartieri che già presentano una straordinaria intensità abitativa, come Torpignattara e Quadraro Vecchio, nel VI Municipio. Ne abbiamo parlato con le compagne ed i compagni dell’ Orto Ins-orto, che, rispetto ai processi in atto, propongono un’opposizione radicale, tale da non impantanarsi in quei tavoli di “mediazione” che finiscono per avvantaggiare i soli costruttori.

Quando avete avvertito il pericolo di una cementificazione nel vostro territorio?
I primi segnali li abbiamo colti tra il maggio ed il giugno scorsi. Abbiamo potuto vedere dei movimenti terra in via dei Pisoni e in via degli Angeli, davanti all’Orto. Non si trattava della partenza vera e propria di costruzioni. Semmai erano scavi volti a verificare che non vi fossero emergenze archeologiche: un’operazione preliminare che non ha bisogno di autorizzazioni e che serve a non avere problemi con la sovrintendenza. A dicembre poi vi è stato il bando pubblico per costruire 108 alloggi di edilizia pubblica residenziale, sempre in via degli Angeli, però in un punto diverso. Un bando cotto e mangiato, con la società vincitrice già designata: il discusso Consorzio Cooperative Costruzioni, un vero e proprio colosso economico, interno alla Lega delle Cooperative, coinvolto in scandali in varie parti d’Italia.

Ci potete spiegare meglio i contorni di questa speculazione edilizia?
Certo, essa comprende due cose in parte separate fra loro. I movimenti terra che abbiamo registrato erano volti a portarsi avanti col lavoro in attesa del varo del Piano Casa della Regione. Il bando, invece, è un po’ un’eredità del vecchio piano di riqualificazione del Quadraro, che il centrosinistra provò ad imporre in questo territorio a metà anni ’90. In quel caso si parlava di piccoli consorzi di proprietari che potevano abbattere le case vecchie per costruirne di nuove, chiaramente con un aumento delle cubature. Nella fase intermedia tra l’abbattimento dei vecchi palazzi e la costruzione dei nuovi, si sarebbero realizzate delle “case-parcheggio”. A questa operazione era particolarmente interessata l’AIC (Associazione Italiana Case), anch’essa facente parte della Lega delle cooperative, nota per aver realizzato il quartiere Casilino 23. Qui il piano incontrò una forte opposizione e dunque il centrosinistra fu costretto ad abbandonarlo. Oggi, però, su quelle basi tirano fuori 108 nuovi alloggi.
La questione del Piano Casa targato Polverini è diversa. Tra i suoi aspetti centrali vi è il cambio di destinazione d’uso, per cui un’officina può diventare abitazione, con una cubatura maggiore.

Quale impatto pensate possano avere queste due operazioni?
Intanto, i punti in cui si attuerà la cementificazione sono molteplici. Tra questi, appunto, Via degli Angeli e, caso clamoroso, via Pevestrello. Qui stava la marana: è una zona più bassa del resto del quartiere, dove l’acqua sgorga da sotto il suolo (è l’acqua bullicante che, nelle vicinanze, ha dato il nome ad una via). In più, vi è la parte dove apriranno la Metro C, in quell’area che .- dopo piazza Malatesta – risulta praticamente priva di edifici. Tutto ciò è assurdo, se si pensa alle caratteristiche del VI Municipio. Se fosse un comune, con i suoi 16.293 abitanti per Km2, supererebbe Portici e risulterebbe primo in Italia e quasi senza rivali in Europa. In più, questo municipio ha pochissimo verde (circa 3 mq per residente, a fronte dei 9 a residente previsti per legge), peraltro non sempre fruibile, dato che il Parco Archeologico di Centocelle è perlopiù chiuso. Per non dire dei problemi del traffico e dell’inquinamento atmosferico che, secondo il Comune di Roma, qui registra i suoi picchi peggiori. Non sono dati sorprendenti, se si pensa che qui passano ben 3 vie Consolari (la Casilina, la Prenestina e la Tuscolana). Si può dire che piove sul bagnato, che viene peggiorata grandemente la qualità della vita di una zona che già vive una situazione estrema.

Su questo, qual è la posizione del ceto politico locale?
Naturalmente, il centrodestra benedice queste speculazioni, che spaccia come volano per il rilancio dell’economia di una città (e di una regione) in difficoltà. I partiti della sinistra istituzionale nei confronti del Piano Casa recitano il ruolo di oppositori. Però qui hanno promosso anche loro delle speculazioni, come quella di metà anni ’90 che si riuscì a bloccare. Ed hanno legami con soggetti discutibili, tipo il piccolo speculatore di zona – testa di ponte per soggetti economici assai più potenti – che ne ha finanziato la campagna elettorale, presentandosi a sua volta in una lista civica affiliata al cartello “progressista”. Del resto, personaggi di questa risma, più o meno legati al mondo politico, si possono trovare in tutti i territori.

Forse, rispetto ai tempi del vecchio piano di riqualificazione del Quadraro le cose sono cambiate…
Certo, ora c’è un quadro nuovo. Rutelli e Veltroni sono stati proni ai voleri dei grandi palazzinari ed hanno promosso un violentissimo attacco all’agro romano. Però con loro veniva consumato principalmente il territorio oltre il raccordo anulare, laddove il Piano Casa targato Polverini consente di inoltrarsi praticamente in ogni parte della città. Il cambio di destinazione d’uso degli immobili, consente di trasformare tutta quella serie di officine e capannoni industriali che sono tipici dei quartieri popolari. E dà la possibilità di colpire, ad esempio, il Quadraro vecchio, che è riuscito sin qui a mantenere la sua integrità. Ciò perché per decenni le modifiche sono state bloccate, per paradosso, dal progetto di riqualificazione legato allo SDO (Sistema Direzionale Orientale). Il quale bloccava le singole operazioni speculative perché prevedeva che tutto andasse distrutto e ricostruito. Ma questo progetto, la cui prima formulazione risale al 1957 (e che riguardava praticamente quasi tutta la fascia est della metropoli), al principio dei ’90 è stato ridimensionato, riducendosi all’area più a nord, verso Pietralata. Quindi, vi è stata la già accennata presentazione del Piano di riqualificazione “di sinistra”, sconfitto da una mobilitazione popolare. Per cui, fino ad oggi, le agenzie immobiliari hanno potuto al massimo impossessarsi di case vecchie, per restaurarle, più meno malamente, e rivenderle. Realizzando, certo, lauti guadagni, ma senza alterare l’assetto complessivo della zona. Oggi vogliono veramente manomettere la struttura urbanistica del nostro territorio.
Del resto, zone come Quadraro Vecchio e Certosa sono piuttosto appetibili. Con le loro case basse (anche se non sempre in condizioni ottimali), possono richiamare alla mente le “città giardino”. Quel che si rischia è l’avvio di un processo di “gentrificazione” analogo a quello che da tempo si sta verificando in altre aree della città…

Potete specificare questo concetto?
Prima va fatta una premessa. Roma si è espansa a dismisura, negli ultimi anni. Per esempio, in questa stessa fascia della città, ma in un altro municipio, cioè nella zona di Portonaccio, Caltagirone ha realizzato un ampio insediamento edilizio che ha potuto rivendersi niente meno che come “nuovo centro di Roma”. Considerata l’attuale estensione della metropoli, le zone della periferia storica o comunque collegate al resto della città da stazioni della metro vengono dipinte come “cuore” della città. Ciò, in un quadro in cui si è abbandonata la logica che ha portato, anche in tempi recenti, a costruire quartieri in aree prive di qualunque servizio e di seri collegamenti, tipo Ponte di Nona, nell’ottavo municipio. Oggi si prospetta, ad esempio, di allungare la bretella della B1 sino al centro commerciale Porta di Roma, per poi costruire un nuovo quartiere che, nonostante la grande distanza dal Campidoglio, potrà così essere presentato come area non periferica.
In tale contesto, è ovvio che zone come la nostra non siano più considerate periferia e risultino esposte ad operazioni di speculazione edilizia. Queste passano per rapide ristrutturazioni di immobili degradati e provocano profondi mutamenti. I quali, certo, non si verificano dall’oggi al domani, ma giungono a snaturare i quartieri, creando il fenomeno della “gentrificazione” prima accennato. Un processo come quello che da noi è al principio comporta l’aumento del prezzo delle case e degli affitti, determinando dunque l’espulsione progressiva dei proletari, italiani ed immigrati, e la loro sostituzione con nuovi strati sociali più abbienti. Fenomeni analoghi li abbiamo potuti osservare bene in altre parti della città, come il limitrofo Pigneto, dove questa tendenza è in fase avanzata, o San Lorenzo, dov’è addirittura alle sue battute finali. In questi territori, i cambiamenti nella composizione sociale si sono accompagnati alla destinazione a luoghi di ritrovo e di divertimento per migliaia di persone di tutta la città, con una grande proliferazione di locali, più o meno in. Dunque, nell’arco di un determinato lasso di tempo (magari un quindicennio) può essere stravolto un intero tessuto sociale.

Come intendete portare avanti la lotta?
Il nostro obiettivo di fondo è quello di rallentare ed ostacolare il più possibile questo processo. Ciò, seguendo una precisa filosofia, lontana da quelle forze della sinistra anche alternativa che siedono ai tavoli con i costruttori pensando di “governare” i cambiamenti urbanistici. Si pensi a quei quartieri dove i piani di riqualificazione sono stati avallati dalle forze “progressiste”, prese dall’illusione di apportare migliorie. Questi soggetti politici hanno coperto “da sinistra” la cementificazione, senza ottenere nulla: in molti territori “riqualificati” i palazzinari hanno costruito a loro piacimento senza neanche realizzare le modeste compensazioni previste, come la realizzazione di piccole aree di verde pubblico attrezzato o la ristrutturazione, a fini sociali, di stabili abbandonati.
Noi vogliamo sviluppare un’azione totalmente dal basso, rivolta contro la cementificazione e tale da coniugare la rivendicazione di una migliore qualità della vita con il discorso relativo al bisogno della casa. Le speculazioni edilizie non risolvono l’emergenza abitativa, semmai la amplificano. Questo è un punto che non ci stancheremo mai di sottolineare. Noi contrasteremo gli sfratti uno ad uno, attraverso i picchetti. Cercheremo di realizzare un censimento delle case sfitte e di renderlo pubblico, perché la loro requisizione è lo strumento principe per affrontare il dramma dei senza casa. La nostra parola d’ordine è “cemento zero”. Non solo rispetto alla questione della casa ma anche per soddisfare bisogni culturali e di socialità non c’è bisogno di costruire nulla. Al limite, si possono valorizzare strutture esistenti ed in disuso, come il cinema Impero a Tor Pignattara, che potrebbe essere restaurato e recuperato a fini collettivi.
La nostra vuole essere un’attività di controinformazione che si muova anche sul versante dell’offensiva concreta, di massa contro certi interessi. Abbiamo iniziato il 27 gennaio con un’assemblea pubblica presso la sala consiliare del Municipio, ora stiamo contattanto tutti i comitati territoriali, Prevediamo una lunga battaglia.

A cura de Il Pane e le rose – Collettivo redazionale di Roma

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Piano Casa: avanza il partito della cementificazione

Da un redazione di Radio Onda Rossa del 01/02/2012:
http://www.ondarossa.info/newsredazione/piano-casa-avanza-il-partito-della-cementificazione

Col maxiemendamento approvato dall’assemblea capitolina, nuovi regali in arrivo per i costruttori i quali, oltre alle agevolazioni già contenute in origine nel Piano casa formulato da Governo e Regione, si ritrovano a beneficiare di ulteriori sconti sugli oneri concessori nei casi di cambio di destinazione d’uso degli immobili. Il tutto nonostante le proteste dei movimenti di lotta per la casa e col beneplacito delle finte opposizioni istituzionali. Le corrispondenze riguardano una valutazione generale sui contenuti del Piano e sulla strada intrapresa dai movimenti e due situazioni territoriali in cui forti sono gli appetiti speculativi dei palazzinari romani, largo Perestrello e il parco dell’Energia dell’ex-Snia.
Ascolta :

http://www.archive.org/download/PianoCasaAvanzaIlPartitoDellaCementificazione/12…
http://www.archive.org/download/PianoCasaATorpignattara/120201pianocasa_torpigna…

 

 

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