COMPLEANNO DELL’ORTO INSORTO – UN ANNO INSIEME

E’ passato più di un anno da quando, per i quartieri di Tor Pignattara, Vigne e Quadraro, cominciò a circolare l’idea di coltivare un orto, attratti dall’idea di recuperare e restituire al quartiere una zona verde dove, oltre a  rielaborare e valorizzare conoscenze agricole, le persone potessero semplicemente incontrarsi, mettere insieme i propri vissuti e sperimentare in modo diverso e consapevole la quotidianità.

      E così abbiamo notato quel pezzetto di terra, abbandonata da 30 anni e usato come discarica. Facendo un po’ di ricerche abbiamo scoperto essere proprietà dell’INPS, proprio quell’Ente a cui versiamo soldi col sudore per non avere nulla indietro. Abbiamo pensato che, come nella logica delle compensazioni edilizie, questo spazio potesse essere ideale per ricompensarci della luce, dell’aria e delle pensioni perdute e, fuor di ironia, ci siamo sentiti quasi in dovere di ripulire questo spazio e restituirlo al quartiere.

Abbiamo trascorso un anno bellissimo e siamo ancora insieme a lavorare e a combattere per questa area verde ridiventata di tutti.

      Durante questo anno abbiamo fatto molte cose, molte persone nuove si sono aggiunte, e armati di zappa abbiamo coltivato una buona parte dell’orto con due metodi di agricoltura naturale (biologica e sinergica)  ricavandone frutti e soddisfazioni. Ma prendendoci cura di quel pezzetto di terra ci siamo accorti delle nocività che ci affliggono, quelle su cui le istituzioni tacciono: abbiamo rilevato che nel terreno c’è un tasso di piombo superiore ai livelli di norma, probabilmente a causa di sversamenti di liquami e materiali tossici nel corso di questi 30 anni in cui l’incuria dell’INPS ha trasformato un pezzo del nostro quartiere in una discarica a cielo aperto. Nonostante ciò ci siamo rimboccati le maniche cercando soluzioni e continuando il lavoro ma, NON BASTANDO IL PIOMBO, È ARRIVATO ANCHE IL CEMENTO !!!

      Un giorno d’estate abbiamo visto arrivare le ruspe proprio davanti a noi, dall’altro lato di Via degli Angeli. Così abbiamo scoperto che sarebbe entrato in vigore di lì a poco il nuovo Piano Casa della regione Lazio, vera e proprio legalizzazione della speculazione edilizia col beneplacito di istituzioni e partiti tutti. Il nostro orizzonte e la nostra mobilitazione si sono quindi allargati a tutto il territorio del VI municipio, comprendendo anche altre problematiche relative alla riappropriazione del nostro esistente. Da ottobre siamo in presidio a Largo Perestrello dove abbiamo cercato di bloccare la costruzione abusiva di una palazzina di 7 piani, risultato dei soliti inciuci e dell’ingordigia di palazzinari e politicanti senza scrupoli che non hanno alcun interesse a salvaguardare e tutelare territori e abitanti.

      Questo Piano Casa, infatti, strombazzato dai giornali come la soluzione ai problemi abitativi della metropoli romana e come strumento di rilancio dell’edilizia, nasconde in verità l’ennesimo scempio ai danni dei territori: permette cambi di destinazione d’uso di immobili, aumenti di cubatura in adiacenza, deroghe al piano regolatore generale. Consente quindi di costruire ovunque, anche in parchi, zone agricole e zone protette (anche se vincolate da leggi nazionali).

      Nel nostro territorio, già al collasso del traffico e con una densità di popolazione incredibile (16.293 abitanti per km2, tra le maggiori al mondo), pensare di costruire ancora è INCONCEPIBILE, per non parlare poi della dotazione di verde pubblico che nel nostro municipio è pari ad un terzo del minimo di legge (ossia 3 mq a fronte dei 9 mq a residente previsti per legge). Nel vecchio piano regolatore il VI Municipio viene, infatti, classificato interamente come Periferia Consolidata, dove non bisogna costruire nuovi metri cubi di cemento ma recuperare, fare sostituzione edilizia, autorizzare demolizione e ricostruzione, non costruire nuovi edifici aumentando le cubature esistenti!

      Noi siamo convinti che l’emergenza abitativa, che pure è un problema urgente da affrontare, si risolva calmierando gli affitti e utilizzando le case sfitte (circa 245.000 a Roma nel 2009).

NON VOGLIANO NUOVE COLATE DI CEMENTO, VOGLIAMO PROTEGGERE DALLA SPECULAZIONE OGNI SPAZIO VERDE RIMASTO NEL NOSTRO QUARTIERE, GIÀ SOVRAFFOLLATO DA PALAZZONI E CON POCHISSIME ZONE VERDI COMUNI DA VIVERE LIBERAMENTE E GRATUITAMENTE.
E VOGLIAMO LOTTARE CONTRO OGNI ABUSO E SOPRUSO
PERPETRATO SULLA NOSTRA PELLE.

      L’Orto Insorto è vicino ai lavoratori e alle lavoratrici dei treni notte soppressi (RSI Italia SpA, Rail Service Italia, ex Wagons Lits), in lotta per difendere il proprio lavoro e la mobilità di noi tutte e tutti, in Cassa Integrazione straordinaria da 6 mesi (dopo 2 di ordinaria) e a tutt’oggi in occupazione della fabbrica di Via Umberto Partini a Roma.

      E sosteniamo anche chi sta difendendo la Val di Susa dalla costruzione del TAV, ennesimo scempio del territorio in cui viviamo, utile a far arricchire coloro che di noi e della terra fanno solo merce. 

SOSTENIAMO CHI LOTTA PER EVITARE CHE IL PROPRIO TERRITORIO VENGA STRAVOLTO E DEPREDATO DA CHI VEDE COME PRIMARIO SOLTANTO IL PROFITTO.
SOLO LA LOTTA PAGA
!!

PER CONTATTI:
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http://ortoinsorto.noblogs.org/                       email: ortorpigna@gmail.com

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