tra via Tempesta e via Perestrello…
S E T T E P I A N I ?
m a c h e d a v v e r o ?
Da alcuni mesi i pescecani della speculazione edilizia hanno dato il via ad un ulteriore scempio dei nostri territori.
La causa prima è l’approvazione ad agosto del “Piano Casa”: strombazzato dai giornali come la soluzione ai problemi abitativi della metropoli romana e come rilancio dell’edilizia che nasconde, in realtà, la possibilità di cambi di destinazione d’uso, aumenti di cubatura in adiacenza, deroghe al piano regolatore generale. Consente quindi di costruire ovunque anche in parchi, zone agricole e zone protette (vincolate anche da leggi nazionali).
Numerosi sono i cantieri aperti nel nostro territorio tra cui quello sito tra via A. Tempesta e via B. Perestrello dove gira voce che vogliono costruire un palazzo di ben 7 piani.
Nel nostro territorio, già al collasso col traffico e con una densità di popolazione incredibile (16.293 abitanti per km2 ) tra le maggiori al mondo, pensare di costruire ancora è assurdo. Nel vecchio P.r.g. il VI Municipio è totalmente classificato quale Periferia Consolidata, dove non bisogna fare nuovi mc, ma piuttosto recupero, sostituzione edilizia, demolizione e ricostruzione e non certo nuovi edifici e aumento delle cubature esistenti.
L’emergenza abitativa, che pure è un problema urgente da affrontare, si risolve calmierando gli affitti e requisendo/espropriando e/o occupando le case sfitte (circa 245.000 a Roma nel 2009).
Noi non vogliamo nuove colate di cemento
Vogliamo proteggere dalla speculazione ogni spazio verde rimasto
Per questo vogliamo organizzarci e discutere insieme il da farsi
Noi ci vediamo ogni mercoledi alle 20.30
presso lo spazio sociale Nido di Vespe
in via degli Arvali 13/a al Quadraro
Fermarli è possibile. Fermarli è necessario.
Uomini e donne contro altro cemento
“E arrivarono le trattrici. strariparono dalle strade, invasero i campi, penetrarono dappertutto, strisciando come dinosauri………Mostri dal grifo appuntito che procedevano in linea retta sui loro cingoli entro nuvole di polvere, grufolando inesorabili, superando palizzate, cortili, avvallamenti, squarciando la terra, insinuandosi sotto gli atrii delle case…., scalando ripe, abbattendo cinte, ignorando ogni ostacolo…………………………E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia” (J. Steinbeck “Furore” 1939) Stamp.in prop.